Il Softair sta cambiando, ma gli Enti sportivi e le Associazioni dovrebbero farsi sentire di più.
Zampe – presidente snipers elite asd
Inizia una nuova rubrica dedicata a dare voce e far conoscere i vari Club sparsi per l’Italia, che grazie a loro, la community di questa splendida disciplina continua sempre ad aumentare.
Partiamo dalla Toscana, dove tra le colline intorno Firenze, troviamo gli Snipers Elite. Mi è sembrato doveroso iniziare con loro, visto che ne faccio parte da molti anni e con i quali ho condiviso (e ancora oggi) momenti bellissimi.
Ho fatto due chiacchiere con Zampe, presidente dell’ASD, che ha risposto ad alcune domande.
Quando sono nati gli Snipers Elite?
Il club è nato il 10/11/2010 dopo una serie di riunioni che si erano tenute per circa 2 settimane. Quasi tutti avevamo 20 anni a parte il primo presidente Lorenzo che ne aveva 1 di più.
Nella primavera appena trascorsa un nostro amico di Milano ci parlò di un campo di gioco su a Milano dove si svolgeva questo gioco, io e Alessio Ciuffi eravamo piuttosto appassionati di giochi di ruolo e della WWII in genere e quando ne parlammo per la prima volta ci dicemmo subito che era il caso di provarci.
Alla discussione presero subito parte Francesco, Marco e Lorenzo che ci dettero manforte ed una grossa spinta sull’acceleratore e fu così che come fanno tutti alle prime volte; pistola della fiera, cappellino, occhiali e guanti ci buttammo nel primo bosco vicino casa per capire se faceva al caso nostro.
Dopo 10 anni di avventure devo dire che è stata una gran bella esperienza, alla fine penso che ne è valsa la pena.
Come avete conosciuto il Softair?
Tramite un amico di Milano che ce ne parlò. Fu amore a prima vista.
Cosa significa per te essere alla guida di un club?
Significa esserne l’esempio da seguire, responsabilità e combattere la fatica delle riunioni e dei vari fronti da gestire ma quando le cose vedi che continuano a crescere, che il gruppo diventa più un gruppo di amici che di atleti, cominci a capire che la strada è quella giusta.
Purtroppo non sempre le cose vanno come si spera ma fa parte del gioco, l’importante è saper riconoscere un errore rimboccarsi le maniche e ripartire, è comunque assimilabile al controllo di un’azienda a tutti gli effetti con il surplus che non paghi le persone per rimanere ma anzi sono loro che pagano e te diventi amico e allenatore di tutti.
Quanti iscritti conta oggi il club?
Ad oggi se non sbaglio siamo tra i 33 ed i 35 operatori tra cui ovviamente ci sono parti più attive e parti meno attive, ma comunque simpatizzanti a cui piace una volta ogni tanto viversi la vita dell’associazione.
Come state affrontando lo stop dei giochi?
Il pericolo più grande per tutto lo sport o Hobby praticato a livello amatoriale è la rottura della routine, un pò la stessa cosa di quando inizi a non andare più in palestra con regolarità, inizi che salti un lunedì e finisce che ci vai una volta ogni tanto giusto perchè hai pagato.
Noi stiamo cercando di mantenere il contatto umano poichè alla fine è quello che conta, se un gruppo ha solide basi d’amicizia e se riesci a tenerti vivo, hai buone speranze che le persone ricomincino anche solo per rivedersi.
Nel frattempo ci riuniamo una volta ogni 2 settimane su Zoom trattando vari argomenti che vanno dai tipi di giocata da organizzare a come poter aiutare e incentivare le persone a venire a giocare come ad esempio l’iniziativa di fornire i pallini gratuitamente la domenica a tutti coloro che utilizzano caricatori monofilari.
Avete da poco raggiunto i 10 anni di fondazione del club, cosa pensi di questo traguardo?
Credo sia un traguardo davvero importante, possiamo dire di essere tra le poche associazione con esperienza decennale. Ne abbiamo viste nascere e morire tantissime, molte nascevano numerose e si dividevano nell’arco di un anno, a noi questa cosa ancora non è successa e speriamo non accada.
Forse è dovuta al fatto che alla fine l’ambiente e le persone che fanno parte di questo gruppo sono scelte e che una scrematura avviene per auto esclusione… quando un gruppo segue unitamente una direzione e una mentalità, chi si trova solo nelle intenzioni finirà con l’abbandonare il gruppo.
Come valuti l’attuale panorama del Softair in Italia?
Purtroppo siamo in una grande fase di stallo dove dopo gli anni di boom dal 2010 al 2015 è stato un lento calare di partecipanti, questo credo possa avere molte cause, la prima è che questo non è uno sport riconosciuto e come tale purtroppo non esistono regole chiare e per cui l’organizzazione dipende molto dalle persone che compongono le ASD.
Il fatto che non esista un’assicurazione che ti ripari dai danni provocati accidentalmente dal pallino sui denti è l’emblema di questa situazione, il pallino sui denti non è un danno che l’assicurazione copre visto e considerato che dovresti sempre avere la protezione ai denti (molto spesso maschere scomodissime) e quindi il pallino sui denti è considerato un atto doloso che l’assicurazione non copre, un pò come se un giocatore di calcio si rompe uno stinco in un contrasto ma l’assicurazione non coprisse se quest’ultimo non avesse i parastinchi.
Gli enti di promozione sportiva Nazionali non prendono in seria considerazione questo hobby, nessuno gode di un organico tale da poter organizzare dei campionati, ma bensì al massimo trovi il referente di zona che ti aiuta nella costituzione dell’ASD e ti vende le tessere associative, davvero troppo poco.
Tornando alle assicurazioni. Purtroppo per farti rimborsare devi praticamente rimanere infermo inciampando altrimenti non coprono o arrivano a coprire danni altissimi a rimborsi davvero ridicoli e farsi un’assicurazione propria è impossibile in quanto i prezzi sarebbero davvero proibitivi e una tessera socio ti costerebbe davvero quanto andare in palestra tutto l’anno.
Il problema è di tutte le ASD ma non c’è unione d’intenti, a volte gli screzzi si creano tra associazioni anche soltanto perchè un socio non ha sentito un pallino, insomma a volte la competitività ti fa perdere unione e tutto questo perchè non è regolata da nessun ente.
Chi pratica quest’hobby dovrebbe farsi vedere senza paura di etichette strane in quanto tra tutti frequentatori dei boschi siamo forse gli unici che tutte le domeniche prendono i permessi dalle forze dell’ordine e dal proprietario dei terreni, che puliscono i boschi dallo sporco che lasciano altri frequentatori, e che spendono 10/15/20€ a testa a domenica per comprare dei pallini biodegradabili (quelli che tutti pensano siano di plastica). Insomma Il Softair sta cambiando ma gli enti sportivi e le Associazioni dovrebbero farsi sentire.
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Foto di T.A.O. Tactical scattate prima dell’emergenza Covid.
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